venerdì 1 gennaio 2021

STEP #28- LA SINTESI FINALE

Essendo ormai giunti al termine di questo percorso, è opportuno ripercorrere le tematiche trattate per arrivare ad una sintesi finale.

Il livello a specchio è uno strumento antico, infatti risale agli anni 1800, è formato da un tubo in ottone, un'asta graduata e uno specchio che serve per effettuare la misurazione (STEP #3  e STEP #8). Il suo nome deriva dal latino livellare ovvero mettere le cose sullo stesso piano infatti permette di misurare le differenze di quote tra diversi punti dello stesso piano (STEP #1 e STEP #2). Questo strumento è utilizzato in ambito topografico, ambito che si occupa della determinazione e rappresentazione cartografica della superficie fisica della terra. La topografia è una scienza antichissima già i Greci ed i Romani erano esperti topografi (STEP #4). Il livello appartiene alla famiglia degli strumenti topografici, la sua tassonomia parte con il livello idrostatico fino al GPS (STEP #14). Il funzionamento si basa sul principio del riflettore di Newton, infatti la luce percorre il tubo fino allo specchio e con un gioco di riflessioni viene restituita l'immagine finale. I posteri del livello a specchio invece seguono il funzionamento della livellazione geometrica ovvero una serie di procedure di posizionamento e messa in funzione del livello che devono essere seguite per utilizzare lo strumento (STEP #5). Per effettuare la misurazione basta aprire il tubo in ottone, guardare nella finestrella l'asta graduato con lo specchio e rilevare i dati utili (STEP #22). Come già detto il livello è uno strumento antico, è perciò possibile reperire la sua presenza nelle simbologie come nel Novum Instrumentum Geometricum, nelle rappresentazioni medievali ma la misurazione può essere  rappresentata in simbologie più moderne come nel manifesto di Albe Steiner in cui mostra più genericamente l'idea di misura (STEP #6). 

Data l'impossibilità di trovare un mito specifico riguardante il livello a specchio, si sono riscontrati altri miti riguardanti la topografia, la cartografia, l'idea di città e il concetto di specchio. Il mito di Giraldus Cambrensis è rilevante in quanto egli per primo girò l'Irlanda a piedi per la raccolta di dati per il suo testo sulla topografia; il mito di Romolo e Remo invece è stato citato in quanto mito fondativo della città di Roma per mostrare la divisione del territorio e la nascita del confine che per la rappresentazione cartografica sarà fondamentale in quanto fondata sull'idea di confine. L'ultimo mito invece è relativo allo specchio, si tratta del mito di Perseo e Medusa in cui viene presentato il concetto del riflesso dell' immagine collegato marginalmente allo strumento in analisi (STEP #7). Dopo una presentazione iniziale dello strumento, è opportuno parlare degli inventori. Si pensa che il livello a specchio sia nato in campo militare ma la paternità dello strumento non può essere ricondotta a nessun individuo specifico, perciò sono stati identificati i padri dei livelli precedenti e successivi a quello a specchio. Tra i più importanti ci sono Picard, Huygens, Thevenot, Chezy, Burel e Leblanc, Lenoir (STEP #9). Parlando di inventori, si inserisce il discorso dei brevetti ovvero titoli che permettono agli inventori di commercializzare il loro prodotto, nello specifico non è stato possibile individuare un brevetto del livello a specchio dato anche il fatto che il suo inventore sia sconosciuto ma sono stati individuati tre brevetti inerenti al livello utilizzato dai costruttori, un livello a bolla del 1915 e un livello automatico decisamente più recente (2013)(STEP #17). Il livello a specchio oggi non viene più prodotto a causa delle successive varianti che sono più precise e utili, perciò la casa produttrice di livelli è Zeiss, azienda tedesca specializzata in strumenti topografici (STEP #11). Un marchio di fabbrica legato al livello è il marchio dell'azienda Leica (STEP #20).  

Ma nonostante l'evidente scientificità dell'oggetto in questione, esso è presente in diversi film come "Il Petroliere" del 2007 diretto da Anderson e "7 anni in Tibet" di Annaud, dove i due protagonisti sono alle prese con l'utilizzo  di strumenti topografici (STEP #12). Esiste anche una bibliografia di riferimento per il livello, la maggior parte dei libri analizzati sono manuali topografici (STEP #10 ), ma esistono anche dei fumetti come la rivista Out of Plumb che ironizza sulla poca conoscenza degli strumenti di rilevamento e Snoopy che prende in giro un tecnico addetto alla misurazione (STEP #21). Oltre a film e fumetti, il livello appare anche nelle pubblicità come quella dell'aziende Warren-Knight che promuove i suoi strumenti di misurazione topografica con una pubblicità in cui loda l'accuratezza dei propri prodotti (STEP #13). E infine i francobolli  di diverse epoche e di diversi stati (STEP #18). La ricerca verte anche sul collegamento dello strumento con numeri o lettere infatti sono stati individuati dei numeri correlati al livello come il 3, numero delle varianti, ma anche delle lettere che unite formano l'abbecedario del livello (STEP #15 e STEP #19), inoltre sono state analizzate secondo la loro evoluzione storica diverse parole pertinenti quali livello, mirror level e Burel/LeBlanc (STEP #24). Per collegare meglio alcuni concetti è stata infine realizzata una mappa concettuale (STEP #27). 

In conclusione, questo viaggio alla scoperta del livello mi ha portato ad ampliare il campo in una ricerca che non è stata solo scientifica ma anche letteraria, infatti la peculiarità di quest'analisi è il vasto raggio su cui si è svolta l'esplorazione. La ricerca non sempre è stata facile in quanto lo strumento è antico e le fonti poche, ma le difficile reperibilità mi ha portato all'analisi non solo del livello a specchio ma del livello più in generale per avere una visuale più completa. 







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